Cittadinanza digitale, Intelligenza artificiale, Interoperabilità, Unione europea

La nuova identità digitale europea che nel 2026 affiancherà SPID e CIE

Il regolamento eIDAS 2.0 (Regolamento UE 2024/1183 del Parlamento europeo e del Consiglio, 11/04/2024), entrato in vigore il 20/05/2024, istituisce un quadro per la realizzazione di un’identità digitale europea.

L’obiettivo è superare le barriere tecnologiche e garantire l’interoperabilità tra gli Stati membri, uniformando le regole relative al funzionamento degli strumenti di identificazione delle persone fisiche e giuridiche e ai servizi fiduciari (firme elettroniche, sigilli elettronici, validazioni temporali elettroniche, documenti elettronici, servizi di recapito certificato e servizi relativi a certificati di autenticazione dei siti web).

Ci focalizziamo, in questo articolo, sul tema degli strumenti di identificazione digitale, ricordando che, se oggi i cittadini italiani possono usare il Sistema pubblico di identità digitale (SPID) e la Carta di identità digitale (CIE) per essere riconosciuti in rete, deriva dal fatto che questi due sistemi sono stati realizzati secondo le disposizioni europee del primo regolamento eIDAS del 2014 (Regolamento UE 2014/910 del Parlamento europeo e del Consiglio, 23/07/2014).

Questo regolamento garantisce che un sistema di identità digitale sia interoperabile tra i Paesi dell’Unione europea: il nostro Paese, attraverso l’Agenzia per l’Italia Digitale e il Ministero dell’Interno, assicura quindi che chi si autentica in rete con SPID e CIE lo faccia attraverso un protocollo certificato e riconosciuto a livello europeo.

A dieci anni di distanza, con la versione 2.0, Il regolamento eIDAS è stato aggiornato per istituire un quadro di riferimento unitario per l’identità digitale europea, basata su un portafoglio europeo di identità digitale, con l’obiettivo di estendere l’ambito di applicazione delle nuove tecnologie, migliorare l’accessibilità e l’utilizzo dei servizi elettronici e rafforzare la fiducia nelle transazioni digitali.

Il portafoglio europeo di identità digitale (EUDI Wallet), che affiancherà nel nostro Paese SPID e CIE, sarà un mezzo di identificazione elettronica forte (basata sull’uso almeno di due fattori di autenticazione) che consentirà al cittadino di conservare, gestire e convalidare in modo sicuro dati di identificazione personale e attestati elettronici di attributi (certificati digitali che attestano una caratteristica o una qualità di un cittadino o di un’organizzazione). Per esempio, permetterà a un cittadino di attestare il possesso di una patente, attraverso l’associazione tra la sua identità digitale (che contiene il suo codice fiscale) e l’attributo “patente di tipo B”.

Attraverso EUDI Wallet i cittadini saranno in possesso di un’identità digitale che permetterà di esercitare i propri diritti e di partecipare all’economia digitale, accedendo ai servizi pubblici e privati online e offline in tutta l’Unione europea.

Entro il 21/05/2025 la Commissione europea emanerà gli atti e i regolamenti tecnici per realizzare quanto previsto dal regolamento eIDAS 2.0 e, quindi, entro il 28/11/2026 ogni Stato membro dovrà realizzare almeno un portafoglio europeo di identità digitale.

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