Cittadinanza digitale, Competenze, Divario digitale, Normativa

Italia digitale: le competenze informatiche sono un diritto e garantirle è un dovere

Con la conversione del Decreto legge 07/04/2025, n. 45, lo sviluppo delle competenze informatiche dei cittadini è diventato non solo un diritto, ma anche un impegno a cui la Pubblica amministrazione deve far fronte.

L’aumento delle competenze digitali dei cittadini europei è uno dei quattro assi fondamentali della strategia del decennio digitale e un tema particolarmente importante nel nostro Paese che si colloca sotto la media europea di 10 punti: solo il 59,1% dei giovani tra i 16 e i 24 anni e il 45,9% degli adulti possiedono competenze digitali almeno di base.

Con il Programma strategico del decennio digitale l’Europa punta entro il 2030 ad avere una popolazione digitalmente qualificata e “inclusa” con l’80% della popolazione tra i 16 e 74 anni in possesso di competenze digitali almeno di base.

La nascita del diritto all’alfabetizzazione informatica

Vent’anni fa, con la pubblicazione del Codice dell’amministrazione digitale (Decreto legislativo 07/03/2005, n. 82, articolo 8), è stato introdotto il diritto dei cittadini all’alfabetizzazione informatica. Da allora, la Pubblica amministrazione è chiamata a promuovere iniziative rivolte ai minori e alle persone a rischio di esclusione per favorire la diffusione della cultura digitale, lo sviluppo di competenze di informatica giuridica e l’utilizzo dei servizi digitali delle pubbliche amministrazioni.

Il diritto europeo alle competenze digitali

Con la Dichiarazione comune europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale (approvata il 15/12/2022), il diritto all’alfabetizzazione informatica, che in italia era già presente, viene esteso a livello europeo, introducendo il diritto dei cittadini di acquisire competenze digitali. L’Europa mette così le persone al centro della trasformazione digitale, promuovendo l’istruzione, l’educazione digitale e la partecipazione allo spazio pubblico digitale.

L’educazione alla cittadinanza digitale entra nelle scuole

Qualche anno più tardi, l’educazione civica si impone nel nostro Paese come insegnamento trasversale in tutte le scuole, prevedendo anche l’istituzione di percorsi di educazione alla cittadinanza digitale dedicati ai giovani (Legge 20/08/2019, n. 92). Sviluppo di abilità e conoscenze digitali, uso responsabile di Internet, consapevolezza sui rischi online, gestione delle informazioni in rete e partecipazione attiva alla vita digitale sono i temi principali dell’educazione alla cittadinanza digitale. Con questa nuova legge, l’insegnamento della cittadinanza digitale diventa un elemento fondamentale nell’ambito dell’educazione civica e le scuole devono integrare questa materia in tutti i loro programmi. 

Il dovere di sviluppare le competenze informatiche dei cittadini

Proprio pochi giorni fa, con la conversione del Decreto legge 07/04/2025, n. 45 (Legge 05/06/2025, n. 79, articolo 3-ter), sono entrate in vigore alcune nuove disposizioni per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026. Le nuove indicazioni normative stabiliscono che lo sviluppo delle competenze informatiche e della didattica digitale nei percorsi scolastici di insegnamento, apprendimento e valutazione sono una priorità del Paese da inserire nel Piano nazionale di formazione dei docenti (PNFD).

La necessità di risorse adeguate

In questo ventennio è stato compiuto un percorso fondamentale, passando da considerare l’alfabetizzazione informatica un diritto dei cittadini a introdurre nel Piano nazionale di formazione dei docenti il tema dello sviluppo delle competenze informatiche dei docenti e degli studenti.

Questo processo ha subito negli ultimi anni un’importante accelerazione grazie al PNRR, all’interno del quale sono state attivate anche una serie di azioni specifiche per l’inclusione digitale dei cittadini (per esempio la rete dei Punti di facilitazione digitale). Nel PNRR questi interventi sono stati finanziati con risorse straordinarie importanti, ma dal prossimo anno le nuove disposizioni per lo sviluppo delle competenze informatiche dei docenti e degli studenti dovranno basarsi su insegnamenti, risorse umane, strumenti e finanziamenti già esistenti.

Per sviluppare con continuità ed efficacia le competenze digitali dei docenti e degli studenti occorrono però risorse strutturali adeguare, per evitare il rischio di vanificare la strategia che il Paese si è dato per recuperare un gap europeo significativo che l’Italia non può più permettersi.

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